Una vita di stelle library
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Vent’anni sprecati
Vent’anni è durata la guerra in Afghanistan, la più lunga da un secolo a questa parte. Ma perché i militari occidentali – tra cui 4.000 italiani - sono stati così a lungo in quel paese? Ne valeva la pena? Il prodotto lordo dell’Afghanistan è uno solo, l’eroina, di cui ha l’esclusiva mondiale, il che destabilizza la politica interna e attira organizzazioni criminali potentissime. E ha trasformato i contadini in produttori di droga.
Comincia nel 1979 quando la Russia, in competizione con la Cina per chi è più comunista e ha più paesi satelliti, invade la regione. I numeri: 130.000 militari sovietici contro decine di fazioni di talebani (aiutati dagli Usa) sempre in lite fra loro. Nel 1989 la Russia sconfitta lascia, ma poi nel 2001 l’attentato alle Torri Gemelle fa arrivare la Nato in chiave antiterroristica con 250.000 militari. Si cerca di “esportare la democrazia”, ma il tentativo fallisce. Ora i soldati della Nato se ne vanno in massa, con il rischio che i talebani uccidano tutti coloro che hanno avuto a che fare con gli occidentali. L’Afghanistan era chiamato il “cimitero degli imperi”, non ha portato fortuna a Est e a Ovest. I russi lasciano il paese nel febbraio 1989, nell’ottobre 1989 cade il Muro di Berlino. Non a caso.
Di questo parliamo giovedì prossimo alle 16, nel programma ‘Oggi vi presento – Algoritmi’ su Twitch, con l’ambasciatore Massimo Iannucci, ai tempi Inviato Speciale dell’Italia in Afghanistan. Grandangolare e Algoritmi per un pubblico worldwide!
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