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ALGORITMI, MINE VAGANTI
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QUI L'EDITORIALE PUBBLICATO SU DUE RIVISTE, GRANDANGOLARE.COM E ECHI LIBERI, MILANO
29.3.2022 L’editoriale di Alessandro Feroldi
MINE VAGANTI
C’è una guerra che non finisce mai. È quella delle mine anti-uomo e anti-veicolo, nascoste sotto terra. L’Ucraina orientale, dov’è in corso una guerra civile da 8 anni, è il primo luogo al mondo per numero di morti e feriti, storpi e mutilati per le mine. Pur proibite dal 1997, le mine solo nei primi dieci Paesi al mondo minati sono più di 100 milioni. Se si potessero sminare quei territori ci vorrebbero alcuni secoli, non anni, secondo stime dell’Onu. Dopo il Donbass il primato tocca a Somalia, Mozambico, Ex Jugoslavia, Kuwait, Cambogia, Iraq, Afghanistan, Angola, Iraq, Egitto. Ovviamente i più colpiti dalle mine sono i bambini che si muovono, giocano, vanno ovunque. Anche adesso in Ucraina i bambini sono le vittime più numerose e meno responsabili delle atrocità degli adulti. Per non parlare dell’Africa, in gran parte dittatoriale, dove centinaia di bande armate fanno stragi nei villaggi salvando solo i bambini che costringono a diventare mini-soldati. E ora ci sono anche i bambini deportati dall’Ucraina, non si sa dove finiranno, mentre si sa che in tutti i Paesi poveri c’è un traffico ignobile di bambini destinati alla pedofilia o, peggio, a cedere in parte o in toto gli organi per i trapianti illegali, fonte di altissimi guadagni criminali. E ancora: i milioni di km quadrati nel mondo bloccati dalle mine non solo uccidono e storpiano, ma impediscono l’agricoltura, la produzione di cibo per popolazioni che già soffrono la fame.
