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Algoritmi di Alessandro Feroldi

5.4.22 L’editoriale di Alessandro Feroldi

BARBARIE SPECIALE

Neanche tre allegri cagnolini né un pallone hanno riportato il sorriso sul volto di un bambino ucraino che è stato qualche ora in campagna con me. Era con la sorellina e la giovane madre, fuggiti dai dintorni di Kiev. La guerra, gli spari, le cannonate, i missili hanno ammutolito i bambini, quando non li uccidono o li lasciano orfani soli al mondo, mi raccontava la loro nonna. Il Telefono Azzurro teme per le destinazioni di questi piccoli ucraini, che possono essere prostituzione, pedofilia, trapianto di organi. Non è guerra, né operazione speciale: è barbarie speciale. Una cafona sedicente filosofa dice che non è un’aggressione, ma una guerra tra due nazionalismi. Un giovane cafone ha apostrofato una madre ucraina in studio, che piangeva per il figlio terrorizzato dalla guerra, accusandola di essere una nazista al soldo degli americani che dominano l’Ucraina con un colpo di stato. Poi ci sono altre cafone, di cui alcune parlamentari, che dopo aver ululato per il sessismo degli aggettivi maschile/femminile e aver innalzato il cartello “Dio patria famiglia che vita di m…”, ora si guardano bene dal commentare le scempio disumano di donne e bambine ucraine. A Mariupol sono 300.000 assediati senza cibo acqua medicine: non una “attivista” in ginocchio. Ciliegina: Giuseppi, ignorato da tutti per manifesta incapacità di pensiero, fa il pacifista in una Nato di 45 membri che da decenni ha un programma di ammodernamento degli arsenali (in Italia la spesa militare al 70% va in stipendi).


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